Random Post
Search
Search

Le città invisibili

Le città invisibili” è un laboratorio di teatro di narrazione inserito nel programma della rassegna “Teatri in movimento” promossa da Acli Arte e Spettacolo e finanziato dalla Regione Marche per attività culturali post sisma nel territorio del cratere.
Il laboratorio dedicato a uomini e donne, ragazzi e ragazze da 17 a 99 anni, attori e non, casalinghe, studenti, appassionati di bellezza, avrà inizio giovedì 4 luglio presso la Yurta dell’Aula Verde di Castel Trosino e terminerà l’8 luglio con una performance finale presso il “Ponte nativo” di Roccafluvione.

Kublai Khan è a capo di un impero immenso che non conosce e che in gran parte non ha nemmeno mai visto.
È così la sera chiama a palazzo i suoi ambasciatori e se lo fà raccontare. Ce n’è uno che lui ama ascoltare più degli altri, si chiama Marco Polo e trattiene spesso il gran Kan fino a notte fonda. Marco ha un dono, è capace di cogliere la parte invisibile dei luoghi che abitiamo. Le sue parole non sono fatte di numeri, di valutazioni politiche, di prodotti interni lordi. Le sue parole compiono il miracolo di portare lo sguardo dove poche volte si posa. Delle città è capace di descrivere le persone che le colorano, il profumo della mattina del deserto e tutte quelle sottili ragnatele di relazioni che fanno delle pietre e del cemento i luoghi dove dimorano gli uomini, le donne, i bambini e i sogni che li attraversano.
Tutti gli imperi prima o poi cadono, così come molte persone perdono le loro città o semplicemente il loro ricordo. Le perdono perché scelgono di andarsene o perché tutto si trasforma troppo velocemente sotto i loro piedi. Le perdono una mattina di inverno, all’improvviso, sotto una catasta di macerie. Le perdono dentro gli occhi di quella persona che se né andata lungo il sentiero dei giorni che non possiamo più vivere insieme.
Ciò che sicuro è che questi luoghi abitano, prima che fuori, dentro di noi.