Random Post
Search
Search

La Processiò dell’anne viècchie di Appignano

Come ogni anno torna il tradizionale appuntamento con la “Processiò dell’anne viècchie” di Appignano del Tronto. Subito dopo il cenone di S. Silvestro, il suo centro storico diventa teatro della tradizionale e folcloristica manifestazione che celebra le esequie del defunto anno e festeggia la nascita del nuovo. Allo scoccare della mezzanotte, sotto il cielo dipinto dai mille colori del grande spettacolo pirotecnico della locale storica ditta Alessi, al povero anno defunto circondato dalle fiamme, non resterà che un cumulo di ceneri fumanti.

Una tradizione tra sacro e profano

Il sacro ed il profano si fondono in un curioso e goliardico corteo funebre formato da grotteschi personaggi e costumi simboleggianti i mesi dell’anno. Accompagnati dalla banda che a tutto fiato suona una buffa marcia funebre, sfilano per le vie del paese portando sbiadite ghirlande. Le fiaccole della “compagnia bonamorte” ed i lumini accesi lungo le rue rischiarano il passaggio del “vescovo”, che con una grossa e variopinta mitria in capo e voce stentorea, officia il funerale aspergendo di vino gli astanti. Segue il carro funebre sospinto dall’umano bue e asinello, che avvolto dall’allegria della folla procede a scossoni e sembra sfasciarsi ad ogni sobbalzo. Sul carro, giace la grande bara dell’anno vecchio che allo scoccare della mezzanotte verrà data alle fiamme nella piazza principale del paese, e tra fiaschi di vino e spettacoli di fuochi, si accoglie festosamente la nascita del nuovo anno.