In silenzio ed in punta di piedi, luoghi lontani dai centri storici in larga parte abbandonati e spesso sopraffatti dai rovi, dalla vegetazione e dall’incuria dell’uomo vengono riscorperti o meglio osservati con occhi nuovi.
Questo è il nobile intento del castelfidardense Alberto Monti che insieme a Raimondo Fugnoli e Silvio Sorcini, autori del portale “I luoghi del silenzio“, visitano e promuovono anche il territorio piceno. Tra abbazie, chiese, castelli ed eremi, una catalogazione accurata e precisa viene condivisa pubblicamente anche tramite il gruppo facebook “Tra Marche, Umbria, Abruzzo e non solo…“. Un lavoro certosino che riscuote sempre più consensi ed incrementa sempre più la curiosità di molti.
Nella zona dell’ascolano sono oltre 110 i luoghi recensiti e schedati. Luoghi isolati dal mondo o meglio finiti nella non promozione culturale e turistica di un sistema che non diffonde la storia e rischia di non tramandarla alle generazioni future.
Tra le abbazie troviamo quella di San Benedetto in Valledacqua di Acquasanta Terme, SS. Benedetto e Mauro di Monsampolo e San Giacomo della Marca di Monteprandone. Come castelli troviamo descritti quello di Bisignano, Forca, Cornaloni e Corbara a Montegallo; Rocchetta ,Piandelloro, Cocoscia, Pito, Pomaro, Cagnano, Piedicava, Tallacano, Montecalvo e Castel di Luco ad Acquasanta Terme; Casalena, Polesio, Porchiano, Castel Trosino, la Cartiera, il forte Malatesta e la fortezza Pia ad Ascoli Piceno; Cerreto e Portello a Venarotta; Forcella, Meschia, Scalelle e Vallicella a Roccafluvione; Piane e Piantabete a Comunanza; Rocca, Vallegrascia a Montemonaco; Trisungo, Pretare e la rocca ad Arquata; Castel di Croce a Rotella; Porchia e il Mulino Sisto V a Montalto Marche; Montefiore, Acquaviva, Carassai, Castignano, Cossignano, Force, Ripaberarda, Ripatransone e Cupra Marittima chiudono i luoghi fortificati. Come eremi troviamo presenti Madonna dei Santi di Spelonga, San Francesco a Montegallo, San Francesco a Rotella, Sant’Emidio alle grotte ad Ascoli città mentre nei suoi dintorni San Giorgio e il più noto San Marco. Numerose invece le chiese elencate; in lista presenti anche chiese che purtroppo il terremoto ha reso inagibili o le ha compromesse e chiese che il tempo ne ha lasciato solo i segni nel terreno.
I luoghi sono in continuo aggiornamento e con cadenza settimanale se ne registrano di nuovi ed interessanti, il tutto realizzato esclusivamente per la passione di promuovere un territorio che stenta a partire.