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Radici, lavori e socialità nella civiltà rurale

Prorogata fino al 31 maggio la mostra “Radici, lavori e socialità nella civiltà rurale” nei Musei della Cartiera Papale di Ascoli Piceno. Nei locali dell’opificio cinquecentesco, grazie alla preziosa collaborazione del Museo delle Tradizioni Contadine di Campolungo, dallo scorso novembre è allestita una mostra sugli strumenti caratterizzanti gli antichi mestieri. Un viaggio nel tempo della scoperta di oggetti e strumenti propri di una quotidianità ormai tramontata; lavori e mestieri oggi irriconoscibili, trasformati dalla società industriale. Nella zona dove un tempo si produceva carta, si macinavano grano e olive e si lavoravano ferro e rame, si rivivono le emozioni e le fatiche di mestieri dimenticati o trasformati dalla “rivoluzione industriale” e dai mutamenti sociali del dopoguerra. Il lavoro era anche riconosciuto come un importante momento di socializzazione. La ritualità della vita dei campi o di bottega, fondevano lavoratori e clienti in una unica e salda comunità.  Molti strumenti da lavoro, provenienti dal Museo delle Tradizioni contadine di Campolungo, hanno permesso di allestire e ricostruire le botteghe e gli spazi agricoli di un tempo. Attrezzi del lattaio, del calzolaio, del fornaio, del saponaio, della filatrice, del maestro, dell’arrotino, del fabbro, dell’impagliatore, del viticoltore, del falegname e del carradore. Tutti lavori e mestieri oggi irriconoscibili, trasformati dalla società industriale.
Un’occasione per tutti per ricordare o conoscere ed imparare quello che sui libri di storia non si trova più o si è dimenticato col passare degli anni.