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festa bella

Tutti pronti per la Festa Bella

Svelate le date ufficiali per la nuova edizione di Festa Bella a Spelonga di Arquata del Tronto. Torna uno degli appuntamenti più affascinanti e degni di nota di tutto l’entroterra piceno. Dopo l’ultima edizione del nefasto 2016 si torna a rievocare le antiche gesta di uomini della montagna partiti per la Battaglia di Lepanto del 1571. La manifestazione inizierà il 4 agosto 2019 con il taglio tradizionale dell’albero nei boschi del posto. Il 9 agosto ci sarà la partenza per il caratteristico trasporto dell’albero per poi celebrare il 10 agosto l’incontro a Passo il Chino (quota 1600m). Domenica 11 agosto nel bel mezzo del suo pomeriggio, l’albero giungerà in paese. La domenica successiva, il 17 agosto il momento clou con l’alzata dell’albero della nave in ricordo della Battaglia di Lepanto. Il 25 agosto e il successivo 1 settembre festa e momenti di celebrazione comunitaria per concludere al meglio la manifestazione.

Spelongani a Lepanto

Secondo la tradizione, alla battaglia di Lepanto parteciparono anche un centinaio di spelongani e si narra che si impossessassero di un vessillo turco che riportarono in patria come straordinario cimelio di partecipazione e di vittoria: un drappo di stoffa rossa con tre mezzelune con al centro una stella gialla. La tradizione orale a cui si fa riferimento, narra inoltre che un eroe spelongano di nome Carlo Toscano, strappata la bandiera la riportò sino a Spelonga, addirittura ancora macchiata di sangue.

La battaglia di Lepanto

La battaglia di Lepanto fu uno scontro navale avvenuto il 7 ottobre 1751 tra le flotte musulmane dell’Impero ottomano e quelle cristiane raggruppate sotto le insegne pontificie della Lega Santa. La battaglia si concluse con una schiacciante vittoria delle forze alleate, guidate da Don Giovanni d’Austria, su quelle ottomane di Alì Pascià, che morì nello scontro.
La battaglia di Lepanto fu la prima grande vittoria di un’armata o flotta cristiana occidentale contro l’Impero ottomano. Papa Pio V a perenne ricordo del grande evento istituì la festa della “Madonna della Vittoria” che il successore, papa Gregorio XIII, la trasformò in festa della “Madonna del Rosario” perché il merito della vittoria è dovuto alla protezione di Maria, che avevano invocato i cristiani recitando il Rosario prima della battaglia.
Numerosissime furono anche le rappresentazioni artistiche realizzate negli anni immediatamente successivi alla battaglia per celebrare la vittoria delle truppe cristiane. 

Spelonga e la storia

Lo storico ascolano Francesco Fabiani, formula l’ipotesi che gli spelongani facessero parte di un contingente di circa cinquecento uomini ingaggiati dai veneziani e partiti col capitano ascolano Guido Guiderocchi il quale mentre si allontanava da Ascoli alla testa delle sue truppe rimase ferito e morì il 28 marzo 1571. E’ da presumere che i fanti, guidati dagli altri ufficiali, abbiano proseguito il viaggio per raggiungere la loro destinazione e, se non tutti, un certo numero può aver partecipato alla grande giornata. Il Fabiani aggiunge anche un’altra versione nel caso i spelongani non partissero col Guiderocchi. Molto probabilmente furono ingaggiati da Alessandro Farnese, figlio di Ottavio duca di Parma e Castro, quando il 9 maggio 1571, venne ad Ascoli al seguito di sua madre Margherita d’Austria. Il Farnese era nipote di Don Giovanni d’Austria e prese parte alla battaglia di Lepanto su una galea della repubblica di Genova.